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Il catanese Fabrizio Cavallaro propone un'opera che accarezza e mette a fuoco spaccati di vita quotidiana, solitudini urbane, intrecci amorosi e ricordi che riaffiorano nell'intimità domestica. Come riporta Gandolfo Cascio nella prefazione della silloge poetica, l'autore :"con questa sua raccolta ci mostra - e dimostra - come la lirica amorosa abbia anche la possibilità, non dico di gridare a più non posso la smania di stare al mondo, ma almeno di goderne finché la «gioventù / rimarrà vita beata». Cavallaro, insomma, è convinto che l'esistenza, a volte balorda, ci accorda comunque degli attimi di letizia, ci conceda quella «liberazione improvvisa» che quasi ci pare di non meritare".